In questi giorni in tantissimi docenti che non intendono cedere al “ricatto vaccinale” del governo mi hanno contattato per capire COSA FARE e se esiste un modo per poter continuare a lavorare normalmente e possibilmente percependo la giusta retribuzione.
Già, perché questa volta l’attacco del governo è piuttosto invasivo e vuole a tutti costi spingere i docenti a vaccinarsi facendo leva sul diritto alla retribuzione e paventando di “togliere il pane” a chi non si adegua “mettendo così a repentaglio la salute pubblica”.
Personalmente non mi importa un granché delle scelte personali dei mie clienti e non intendo minimamente entrare nel merito delle loro convinzioni ne tantomeno potrei interessarmene ESSENDO QUESTE SCELTE ED INFORMAZIONI STRETTAMENTE PERSONALI.
Come sempre mi focalizzo sul diritto e fornisco le mie consulenze senza inventarmi nulla, senza fornire vane speranze alimentando lotte impossibili ma soltanto basandomi sulle norme e sulla loro gerarchia che poi è quella che determina la valenza e la supremazia di alcune norme su altre.
Quindi in questo articolo voglio dare alcuni consigli che già da se faranno chiarezza; ma per chi volesse potrò fornire una consulenza più specifica e dettagliata nonché fornire dei modelli di diffide adatte ai singoli casi.
Il docente deve conservare il proprio posto di lavoro e al contempo tutelare il suo diritto all’autodeterminazione sanitaria tutelato e riconosciuto dalla Costituzione
Partiamo dalle premesse imprescindibili:
– molti docenti credono che il green pass sia destinato a durare permanentemente. In realtà, si tratta di provvedimenti di natura emergenziale destinati a cadere con la fine dello stato di emergenza cioè – ad ora – il l 31 dicembre 2021
- Non esiste alcun obbligo vaccinale per i docenti. Ciò che invece esiste è l’obbligo del green pass e per ottenerlo è sufficiente anche sottoporsi al test del tampone ogni 48 ore oppure essere in possesso della certificazione di essere guariti dal coronavirus.
L’obbligo del green pass è stato introdotto con un decreto legge che ha una durata di 60 giorni, decorsi i quali non ha più valore.
Nel caso di specie, il decreto legge il 5 ottobre non sarà più in vigore in mancanza di reiterazione o conversione in legge
Il decreto ha previsto che l’obbligo del green pass perduri dal 1 settembre al 31 dicembre 2021.
Ciò significa che se venisse reiterato o convertito entro il 5 ottobre al massimo l’obbligo potrà durare fino al 31 dicembre 2021.
Se un docente sarà discriminato perché mostrerà il green pass da tampone o da guarigione (non da vaccino), potrà sporgere denuncia all’autorità giudiziaria, oltre che proporre una causa civile per mobbing contro l’istituto scolastico.
—–Il docente che decide di non vaccinarsi esercita un diritto previsto dalla legge——
– Il dirigente scolastico che controllerà il green pass potrà essere denunciato per violazione delle norme sulla privacy; infatti egli non è un agente di pubblica sicurezza (es: poliziotto o carabiniere) e non può eseguire controlli sui docenti.
Ciò vale anche per i soggetti che saranno delegati dai dirigenti.
Il docente, quindi, potrà reagire querelando il dirigente per abuso di potere e avviare un giudizio di risarcimento danni per violazione delle norme sulla privacy dato nei suoi confronti.
Infatti mediante il controllo, il dirigente verrebbe a conoscenza del fatto che il docente è vaccinato oppure no (un dato che il dirigente – ricordiamolo bene – non può e non deve conoscere).
Per questi evidenti profili di illegittimità il decreto è al vaglio dei giudici nazionali ed europei anche per ottenerne la disapplicazione in favore del diritto UE.
ll docente senza green pass potrà essere sospeso ma non licenziato.
La sospensione sarà accompagnata dalla mancata corresponsione dello stipendio da parte della scuola ma se il decreto venisse dichiarato illegittimo in sede di impugnazione del provvedimento di sospensione per contrasto con il diritto UE, il docente avrà diritto agli stipendi arretrati oltre al risarcimento dei danni.
Il docente potrà agire sia contro la scuola sia personalmente contro il dirigente citandolo in giudizio.
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Se hai bisogno di un modello di diffida da inoltrare alla dirigenza scolastica in via preventiva, puoi chiedere qui le informazioni per ottenerne copia.